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Alice Coltrane

2023-01-04 13:26

Flavio Failla

La penna sporca d’inchiostro le mie mani, fuori gli alberi gridano nel vento. Ma in questo letto sprofondo. Tu sei partita qualche capello fa. La memoria de

La penna sporca d’inchiostro le mie mani, fuori gli alberi gridano nel vento. 

Ma in questo letto sprofondo. Tu sei partita qualche capello fa. 

La memoria del tuo odore, incenso e polvere viola.

Questa stanza è una scatola piena di eco in cui immergo un doloroso piacere. Sprofondo tra le lenzuola nere. Sento questa vita che va; la tiro e allento e in questo spasmo trovo il Tempo.

Domani che sarà? Sarà come milioni d’anni fa.

Alice Coltrane suona attraverso quest’aria liquida, il sitar ipnotico, le note basse; il cuore galleggia impaurito e sorpreso. Non mi muovo da qui, non cerco distrazioni oltre. 

La pace è dentro e per un po' non voglio partire. -Che male c’è?-

Le nuvole ferme mentre un vortice di petali e foglie dalla finestra mi invita a danzare. Potrei nuotare nudo nel flusso di questa natura fredda per capire dove stiamo andando. Che ne è della primavera? C’è un sole fragile; oltre le ombre qualcosa accadrà.

Fra poco il profumo del pane caldo e nel burro dolce troverò le mie risposte. I sensi si risvegliano nel muoversi sordo e assente tra un accadere e l’altro. -E’ qui che siamo noi?-

Sì, tra gli spazi vuoti capaci di osservare in silenzio. Sorridendo.

Il pane caldo fragrante nella mia bocca. Il pane che potrebbe non finire mai. Ed è questo il bello.

Cullato fra pensieri e nuvole d’abbondanza, non c’è niente d’aver paura in fondo. Non c’è niente da cui fuggire. Un altro giro di marmellata e un po' di latte.

Mi domando che stai facendo sull’altra sponda di questo grande mare. Se riceverò quella foto di te coi capelli più corti. Se ci ameremo ancora e potrò tuffarmi in quegli occhi così sinceri che la luce ci dormiva dentro e a ogni sguardo cercava miei desideri lontani di mondi migliori.

Se tu fossi qui ameremmo in due questo spettacolo fragile che è la vita. Potremmo passeggiare tra le foglie di tanti inverni fa. E tu non sapresti più chi sei né da dove vieni. Potresti rimanere qui per sempre. Ma è questo che vogliamo davvero? 

 

Toccherà rivestirmi adesso, vestirmi di cose da fare, cose da portare a termine in fondo solo per distrarmi un po'. Questo andare da nessuna parte a completare le caselle di finte necessità che ci piacciono tanto. Tutto così necessario e cadenzato da descriverne la giornata e così la vita intera.

Macchinine, omini, pedine che vanno. Eppure le foglie sono ancora lì. Buona giornata allora!

Anche alla terra coi suoi germogli pronti, i lombrichi, le formiche e gli uccelli in stormi.

Che forma avranno oggi gli stormi?