
A gambe larghe seduto sul parapetto della vita
a cercare la presenza, l’attimo.
Le calze messe al contrario, la maglietta arrotolata sulle spalle bruciate già dal sole, una cantante lirica ad accompagnare le mie parole.
L’anima delicata di Cecile mi osserva, scrive anche lei.
Sopra di noi il tramonto. Il vero protagonista, vivo, forte, immenso a dettare il tempo dove la storia si svolge e niente accade davvero.
La sirena di una nave lontana e la mia tazza vuota,
petali rossi trasportati dal vento che sembra futuro.
Passi di danza di chi scende le scale per andare a casa;
ritorni anche questi.
La luce sbiadisce e colora nuovi destini
Poi tutto s’immerge piano fino a sera.