Sulle strade polverose di Mandalay gli occhi più belli d'Asia incontrai.
Spogliarono la mia anima ormai vestita di stracci
Al freddo di me miserabile ebbi il coraggio di guardare dentro. Vertigini.
Una sola certezza: la sorpresa è tutto ciò che ci resta.
Solo, fottuto traditore e ribelle, poeta testardo, nomade, perduto d'amore, sconfitto. La pelle trema al tocco degli angeli e l'anima si colora d'oro. Quando tutto è oro. E porpora.

Le barche esili scivolano come a cucire il destino,
gli schizzi di chi torna bambino.
Le donne colorate come sacchi di mele verso la notte che spegne il fuoco e dentro muore. Tramonto trai rami degli alberi che ci rincorrono, alle spalle il fumo bianco dei campi che verranno.
Il sole è troppo grande anche stavolta.
Dal finestrino della vita i colori hanno un altro tempo e nelle forme puoi intrecciare dolore e piacere.
I sensi si destano e ci ricordiamo di esistere.
Gli altri rincorrono fantasmi che chiamano paure. E noi?
Eravamo già pronti per l'Apocalisse.