Strade polverose del Laos, cavalcando quella moto da due soldi sulle orme dei sogni. Io e te immersi in un pianeta che sembra Marte. Immersi nel colore denso e tanta terra d’oro. Ricordo che quel momento avrei voluto non finisse mai, avrei voluto che quella strada continuasse per sempre perché sapevo in fondo che la vita una volta scesi da lì sarebbe stata molto più crudele. Tu eri stretta a me e sorridevi, sorridevi sempre come fossi in un sogno di bambina ed io non potevo fare altro che sorreggerti e portarti lontano, lontano da te stessa, lontano da lui, lontano da tutto e vicino al mio cuore, come sapevo fare così bene. Io viaggiatore specializzato nel traghettare la vita ancora giovane di chi deve scegliere e poi in disparte bagnarmi di malinconia bevendo poesia nella solitudine dei mancati abbracci.

Sapevamo che la nostra era l’avventura di un viaggio solo ma volevamo illuderci, perché cos’è il mondo se non illusione?. Anche quell’amore così leggero e puro, il nostro conoscerci e sorprenderci di tanta vita in comune. E tu che mi parlavi in francese e mi stringevi ancora fino a non farmi respirare. -Raccontami ancora un po' di te. Dove sei stata prima di incrociarmi su quell’isola? E quanti colori ha la tua anima?-
La moto andava e il tramonto ci cadeva alle spalle cancellando la realtà. Una gioia così grande che mi si stringeva il cuore per poi esplodere sulle note di Going to California. -Quello che abbiamo vissuto è irripetibile, lo sai? E quando i confini ci divideranno ti ricorderai di quante risa e strada insieme?- Ti dissi. Mi accarezzasti con gli occhi e seppi tutte le risposte.
Amavo il Laos e quei prati gialli, amavo il fuoco acceso dei villaggi, i bambini sempre felici di salutarci e rincorrerci come fossimo delle star. Amavo la semplicità della gente e la sorpresa nei loro occhi, amavo le donne che si bagnavano nel fiume e tutta quella vita che scorreva ai margini, eppur così intensa che dovevi fermarti a respirarla lentamente. -Ti ricordi?-
Questa vita romantica che non mi lascia scampo. Questo gioire, soffrire e poi svanire.
-A volte, sai, vorrei avere un po' di tregua-. Mi stringesti ancora più forte. La strada polverosa sotto di noi e sagome scure di roccia all’orizzonte. -Ma sappiamo dove stiamo andando?- Che importa, tanto siamo vivi!- mi dicesti.
-Sì è vero siamo vivi. E lo sai che ti amo?-. Ma non te lo dissi mai.
Spingere i tuoi baci oltre i binari del destino
Ti accarezzerò la pelle come non ci fosse domani
E così farò coi tuoi occhi